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A volte non capiamo come mai qualcosa che ci era piaciuto moltissimo, di cui avevamo goduto intensamente il sapore, non ci regali più quella stessa sensazione. Ebbene la causa potrebbe essere ricercata nella nostra condizione mentale

L’influenza di stress e ansia sui nostri sensi sono solo da pochi anni oggetto di studio: appena nel 2006 l’Università di Nottingham aveva ipotizzato che la causa delle alterazioni sensoriali nei soggetti affetti da stress o ansia fosse dovuta a due neurotrasmettitori, che in questi soggetti non funzionano correttamente. La cosa curiosa tuttavia è che mentre l’ansia produce una minor percezione del dolce e del salato, lo stress agisce in modo opposto. Questo accade perché – a dispetto di quanto spesso riteniamo – stress e ansia sono due cose diverse: il primo rappresenta una risposta “biologica” ad un’esperienza (ambientale, psicologica, o fisica) che fa scattare una sorta di “allarme rosso” sui nostri sensi. La seconda è invece una risposta “cognitiva” che porta con sé sentimenti di preoccupazione, nervosismo e apprensione.

Vi sono prove evidenti che lo stress alteri il funzionamento delle papille gustative, come se la nostra mente fosse costretta ad interpretare il gusto in modo diverso. Alcuni lamentano un sapore più metallico, altri più salato, altri ancora sembrano non recepire alcuni sapori. E l’ansia, a sua volta, provoca un eccesso di salivazione e favorisce il reflusso acido – elementi che concorrono ad alterare la percezione dei sapori. Ma l’ansia può anche produrre una maggior sensibilità a certi tipi di gusto.

Anche l’olfatto non è esente da alterazioni dovute all’ansia: sembra infatti che le persone ansiose siano più sensibili ai cattivi odori, che li notino più frequentemente e li sentano più intensamente delle altre, tanto da avere la sensazione che l’ambiente che li circonda sia pervaso da odori sgradevoli.

E non finisce qui: il tatto può subire variazioni, con un intensificarsi della sensazione di caldo o di freddo nel momento in cui si toccano degli oggetti, oppure vivendo una stretta di mano amichevole in modo negativo, proprio a causa di un senso del tatto alterato che produce stimoli sgradevoli.