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Pare che alcuni test abbiano dimostrato che ciò che piace alla mamma in gravidanza piacerà al nascituro…: sarà vero?

Ancor prima di nascere, si impara a conoscere ad apprezzare i sapori.

Qualche tempo fa The Guardian ha pubblicato un articolo secondo cui alcuni test dimostrano che i cibi consumati in gravidanza sono facilmente identificabili nel fluido amniotico, e che il feto svilupperà così il gusto per sapori già familiari nel grembo materno.

Forse si tratta di un meccanismo legato alla sopravvivenza, di certo gli esseri umani adorano il sapore dolce  ancor prima di nascere. Difatti a circa 15 o 16 settimane dal concepimento, il feto sviluppa già apprezzamento per gli zuccheri assumendo una maggior quantità di fluidi amniotici se sono dolci, e di meno se sono amari.

Il liquido amniotico contiene componenti chimici che hanno un loro sapore e un loro odore, ed è noto che la familiarità genera affezione Così, ad esempio, se già cinque mesi prima di nascere il feto si abitua a “gustare” verdure nel grembo materno, far mangiare poi verdure al bimbo dovrebbe essere un gioco da ragazzi…

L’altro lato della medaglia è che se la mamma durante la gravidanza indulge nell’assunzione dei famigerati “junk food” o “cibo spazzatura”, anche il bimbo potrebbe sviluppare una predilezione per quegli alimenti altamente saporiti, estremamente energetici, ma poveri di nutrienti, che piacciono tanto perché esercitano una forte attrazione sulle nostre innate preferenze.