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Nel mese di Febbraio a Milano si sono tenuti gli “Stati Generali” di Adacta, una giornata che ha chiamato a raccolta i vertici aziendali per discutere, approfondire ed elaborare le strategie di medio periodo dell’azienda.

Hanno partecipato all’incontro: Massimo Cesaretti (Presidente Onorario di Adacta), Luciana Donnarumma (Presidente), Mario Cataldi (CEO), Gian Paolo Zoboli (Head of Quantitative & Sensory), Ivana Ventura (Head of Qualitative), Luisa Vassanelli (Head of Innovation & Contact Partner), Silvia Abbà (Consumer & Sensory Scientist; Director of Sensory Science Innovation) e Barbara Bassotti (Consumer & Sensory Scientist).

“Un appuntamento di fondamentale importanza” ha  dichiarato Mario Cataldi CEO di Adacta “che abbiamo voluto organizzare per affrontare e decidere insieme quale sarà il ruolo della nostra azienda nello scenario consulenziale futuro.”

Per facilitare il confronto e favorire la discussione intorno ad una tematica così complessa, siamo ricorsi ad una tecnica che fa parte delle soluzioni che Adacta offre anche ai propri clienti. E’ stato pertanto organizzato un workshop Lego Serious Play® moderato da Ivana Ventura, Head of Qualitative Adacta, che negli anni ha maturato un’ampia specializzazione su questo tipo di metodica.

“Il metodo ha la capacità di liberare la creatività, ci si affida alle mani ed alla metafora e solo dopo alla razionalizzazione, inoltre favorisce il lavoro comune e crea un clima di grande collaborazione interna e di costruzione “insieme” della visione futura“ ha sottolineato Ivana Ventura, “E’ una tecnica che funziona molto bene per la definizione delle strategie aziendali o di marketing ed anche su temi di Team Building e di Team Development. In alcuni casi l’abbiamo utilizzata anche nei gruppi esplorativi con i consumatori”.

Abbiamo deciso di introdurre il LEGO® SERIOUS PLAY® nella nostra azienda” ha continuato Mario Cataldi” perché i workshop condotti con questa tecnica favoriscono un nuovo approccio al lavoro e stimolano la generazione di idee nuove che ci occorrono per preparare le strategie che ci guideranno nel prossimo decennio”.