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Nel mese di gennaio scorso, è stata annunciata dal Corriere della Sera/Salute l’entrata in commercio di un nuovo farmaco biotecnologico in grado di curare una malattia rara degli occhi.

Nello sviluppo di questo tipo di farmaco, un collirio auto-somministrato dal paziente, è rientrato anche lo studio di messa a punto del dispositivo di somministrazione. Una dimostrazione di come l’azienda produttrice abbia posto l’attenzione anche agli aspetti pratici legati alle modalità di applicazione del farmaco, anche in considerazione del fatto che è più frequentemente utilizzato da un target di popolazione di età avanzata.

E’ in questa parte dello studio che Adacta ha dato il proprio contributo, attraverso la realizzazione di un “usability test” ad hoc volto a rilevare l’idoneità e l’accettabilità, da parte di un campione di consumatori, del dispositivo di somministrazione.

Ascoltare il consumatore, in questo caso l’utente finale, è sempre la via più breve per individuare le direzioni di sviluppo di un nuovo prodotto, affinché sia “costruito” per soddisfare le reali esigenze del fruitore finale.

Ed anche il settore farmaceutico non fa eccezione a questa regola.

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