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Gli individui in questi ultimi 3 anni hanno dovuto adattarsi agli eventi, piegarsi per non spezzarsi, ma così facendo hanno via via scoperto risorse nuove e il loro vero potenziale. Adeguarsi ai cambiamenti ha innescato un percorso di trasformazione profonda, spesso rigenerante, che ha liberato la migliore versione di loro stessi.

Durante il lockdown le persone hanno iniziato a riflettere su sé stessi, sulla società, sul destino dell’umanità. E una volta tornati alla ‘nuova normalità’ – fatta di smart working, costante difesa dal virus, guerra nella vicina Ucraina, crisi del gas – gli individui si sono resi conto di non essere più quelli di prima: qualcosa era cambiato dentro di loro!

Innanzitutto, lo stress causato da questi ultimi tre anni ha stimolato gli individui a ripensare il senso della propria vita e l’aspirazione a migliorarsi, per essere più forti la prossima volta che un evento avverso minaccerà di colpirli, ma soprattutto per rendere la propria permanenza in questo mondo più meritevole di essere vissuta, più pregna di valore.

Questa energia nuova che si è liberata ha portato le persone a domandarsi quali altre opzioni per la realizzazione di sé siano percorribili, alla luce della nuova visione.

Non solo più attenzione a benessere e salute, ma soprattutto l’irresistibile tensione ad auto migliorarsi: 8 persone su 10 (su un campione di 1000 persone intervistate da Adacta International tramite la Community continuativa Wave) dichiarano di voler investire su sé stessi.

Diverse sono le risposte possibili a questo bisogno: iniziative di formazione per reinventarsi a livello professionale, percorsi di coaching per favorire la crescita personale (self confidence, successo, superamenti di ansie e timori), percorsi salute e fitness per disegnare un nuovo outfit, coltivare hobby e interessi personali per il tempo libero …

Tutto questo ha portato gli individui a scoprire che possono essere e fare sempre meglio e che non ci sono limiti a quello che possono fare e quindi ai risultati che possono raggiungere. Si stima infatti che le dimensioni del mercato globale dello sviluppo personale raggiungeranno i 67,02 miliardi di dollari entro il 2030.

Si è sviluppata e si sta diffondendo una nuova filosofia di vita che si basa sull’onnipotenza deterministica dell’IO. Ciò significa che le persone sono sempre più convinte che è possibile in qualunque momento cambiare le cose, guardare a loro stessi (e al mondo) per come potrebbero essere e non per come sono, imperfetti e limitati, ripartire su nuove basi e presupposti più etici, inclusivi e possibilisti. Ecco, quindi, che il limite assume il significato di una sfida per l’individuo contemporaneo che si sente provocato a liberarsi e a superarlo attraverso le proprie scelte quotidiane.

Il 70% di consumatori della Gen Z afferma ad esempio di porre maggiore fiducia in brand capaci di rappresentare la diversità nei propri annunci, con il 49% degli intervistati che ha persino smesso di acquistare prodotti e servizi da aziende i cui valori non rispettavano i propri.

Così, nella ‘nuova normalità’, Barbie, l’intramontabile bionda, alta e snella, diventa morbida e curvy, la sua immagine corporea stereotipata include ora anche barbie diversamente abili.

Le modelle Paloma Elsesser, Precious Lee, Alessandra Garcia, bellissime e curvy, sfilano in passerella e posano per i magazine di moda più cool.

Gianluca Gori ha portato in scena su di un palcoscenico nazional-popolare come il Festival Sanremo nel 2022 il suo raffinatissimo personaggio Drusilla Foer ‘en travesti’, stregando la platea con un monologo coraggioso “abbracciamo le nostre unicità” che invita proprio a superare il concetto di diversità.

Valentina Sampaio, la modella trans, è il simbolo di una rivoluzione piuttosto grintosa che porta in passerella e nelle principali testate di moda la forza eversiva del potenziale umano che non può e non vuole più riconoscersi in una identità di genere univoca.

Sofia Jirau, nel 2022 è la prima modella down a sfilare per Victoria’s Secret.

Michelle Pfeiffer, a 64 anni, posta il suo volto senza trucco e le fanno compagnia Gwyneth Paltrow, Sharon Stone e Kate Moss, quest’ultima per il lancio del suo nuovissimo brand Cosmoss con il suo video in cui appare completamente struccata e nuda.

Andie MacDowell, 64 anni sfila con i suoi riccioli bianchi in passerella in tutta la sua fiera e matura bellezza.

Il nuotatore paralimpico Antonios Tsapatakis si fa fotografare in piedi, davanti alla sua sedia a rotelle sott’acqua.

Il “politically correct” oggi è parte integrante delle strategie di comunicazione aziendali.

Questi sono tutti esempi di body positivity e di un riscoperto spirito etico… oppure dietro c’è dell’altro? Noi di Adacta International riteniamo che questi siano i segnali di un nuovo e crescente sentire comune che si basa sulla spinta a rinascere dando spazio ad una nuova e migliorata versione sé, in grado di liberare il proprio potenziale, unico e inimitabile, per smettere di subire la vita e diventarne il regista!

 Per le Aziende sarà dunque cruciale allearsi con lo spirito di rinascita e la vocazione all’automiglioramento che caratterizza il consumatore contemporaneo, proponendo prodotti e servizi innovativi – perché capaci di offrire prestazioni in grado di spostare o superare i consueti limiti – e story telling motivanti in grado di alimentare il pensiero positivo e amplificare il potenziale individuale dei propri clienti. Molte sono le possibili implicazioni per l’innovazione e l’improving dei prodotti che Adacta International ha raccolto nella sua ricerca sui trend di consumo e di comportamento 2022-2023.

per saperne di più e trarne ispirazione per evolvere e allineare i tuoi prodotti con le emergenti attese dei consumatori.

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