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L’udito e la masticazione

Un ruolo più marginale, ma assolutamente di primo piano nella valutazione di alcuni prodotti alimentari, è quello assunto dal sistema uditivo coinvolto nella percezione di rumori specifici emessi durante il consumo di alimenti.

la masticazione produce infatti dei suoni direttamente riconducibili a caratteristiche di consistenza, quali la croccantezza e la friabilità, proprietà basilari di alcuni prodotti da forno e di alcuni frutti e verdure e i suoni legati alla croccantezza condizionano a loro volta la nostra percezione del grado di freschezza di questi cibi.

 

Scegliamo i prodotti anche con le orecchie

Il senso dell’udito è altrettanto coinvolto nel processo di accettabilità e di scelta di alcuni prodotti non alimentari.

E’ inoltre oggetto di studio nella messa a punto di suoni piacevoli per le apparecchiature elettriche di uso domestico o di parti meccaniche di un’auto come la chiusura della portiera o l’attivazione della freccia, o ancora, del rumore della pioggia che cade sul vetro di un abbaino.

Il suono può conquistare un cliente?

Per creare prodotti alimentari di successo è quindi cruciale ottimizzare l’aspetto uditivo del consumo.

Suoni come il “crunch” dei prodotti da forno, lo “snap” degli snack croccanti e del cioccolato, il “crackling” degli alimenti fritti e il “pop” delle bibite gassate possono migliorare la percezione di freschezza e qualità.

Altri esempi includono il “crackle” dei cereali al latte e il “sizzle” di cibi grigliati o appena cucinati. Progettare attentamente questi rumori può arricchire l’esperienza sensoriale e attrarre i consumatori nella categoria dei beni di largo consumo.

 

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